Pompeii vs Herculaneum: which of these two sites is the best?

Pompei vs Ercolano: quale tra questi due siti è il migliore?

Tanti viaggiatori ci chiedendo quale delle due cittadine archeologiche valga la pena visitare se si ha poco tempo a disposizione. Sebbene crediamo che non si possano inscatolare le eccellenze culturali in classifiche di bellezza ed importanza, con questo breve articolo tentiamo di trovare una risposta mostrando le principali differenze e similitudini tra i due affascinanti siti archeologici.

Similitudini:

  • Le prime fasi della storia delle due città sono abbastanza oscure. Sappiamo che nei secoli iniziali del primo millennio a.C., gran parte della Campania era popolata dagli Osci, un’agguerrita popolazione indigena. Dall’ottavo secolo ebbe inizio la colonizzazione greca ed etrusca che sottrasse ingenti territori agli Osci.E’ possibile che le cittadine di Pompei ed Ercolano siano state fondate tra il settimo e il sesto secolo dagli Etruschi nei luoghi in cui probabilmente preesistevano piccoli insediamenti Oschi.Il popolo dei Sanniti, che si pensa discendesse dagli Osci relegati nell’entroterra campano a causa delle colonizzazioni, riconquistò gran parte della regione, e quindi Pompei ed Ercolano, verso la fine del quinto secolo a.C. Infine, Roma programmò di espandersi a sud della penisola nel quarto secolo, e dopo aver combattuto per alcuni decenni le violentissime Guerre Sannitiche, ultimò intorno al 290 a. C la conquista della Campania. Pompei ed Ercolano restarono due città assoggettate a Roma per circa tre secoli, fino al giorno della loro tragica fine causata dal Vesuvio nel 79 d.C.
  • Il grado di conservazione di entrambi i siti è elevatissimo. Strade dal perfetto basolato, affreschi dai colori brillanti, straordinari mosaici, ricche case, botteghe, e luoghi di culto regalano ai viaggiatori una visita eccezionale nel suo genere. Le tracce della vita quotidiana, come le centinaia di graffiti rinvenuti sulle pareti di ogni edificio pubblico e privato, sono ancora ben chiare, concedendoci un impareggiabile scorcio della società romana.
  • La distanza in linea d’aria che intercorre tra le due straordinarie città sepolte e di circa 14 km. Ercolano dista dal cratere circa 6500 metri, Pompei circa 10500 metri. Entrambe si affacciano sull’affollato golfo di Napoli, che era già densamente abitato in epoca romana come testimoniato da Strabone nelle sue Geografie, “… è tutto occupato e dalle città che abbiamo detto e da costruzioni e piantagioni che, frapponendovisi senza soluzione di continuità, danno l’impressione di un’unica città…”. 
  • Gli scavi sistematici di entrambi i siti incominciarono per volere del grande re illuminista Carlo III di Borbone. Si inizio nel 1728 ad Ercolano, qui furono subito portate alla luce straordinarie vestigia, dunque nel 1738 si decise di procedere con gli scavi anche nella fertile campagna dove tanti secoli restava sepolta Pompei.

Differenze:

  • Nel 79 d.C. il Monte Vesuvio generò una violentissima eruzione che seppellì Pompei con una coltre di ceneri e pomici spessa tra i 3 e i 5 metri, mentre Ercolano fu seppellita durante lo stesso evento vulcanico da due grandi colate di fanghi spesse complessivamente tra i 15 e i 25 metri.
  • A Ercolano è possibile ammirare i piani alti di alcuni edifici. Subito dopo l’eruzione gran parte dei piani alti degli edifici di Pompei emergevano dal suolo, e quindi sono stati distrutti dagli agenti atmosferici e dai contadini che ben presto tornarono per coltivare quelle fertili terre vulcaniche.
  • Ercolano fu bruciata da un violentissimo incendio subito prima di essere sepolta dalle colate di fango. Il carbone non si decompone, e può restare inalterato per millenni, quindi nella città di Ercole si conservato mobile, decori ed elementi architettonici in legno carbonizzato. Tracce di molti incendi sono visibili anche a Pompei, ma il numero di reperti carbonizzati trovati è qui molto inferiore che ad Ercolano.
  • Pompei si estendeva per circa 60 ettari, dei quali sono stati scavati i due terzi. La parte della città che resta ancora sepolta è destinata a coltivazioni orticole. La porzione scavata di Ercolano si estende per poco meno di 4 ettari. Di Pompei si conosce perfettamente il perimetro, poiché tutta la cinta muraria è stata portata alla luce, mentre non si conoscono i limiti dell’antica Ercolano, che oggi è in gran parte coperta dalla città moderna.
  • Gli archeologi stimano che Pompei potesse avere una popolazione di 10.000/12.000 abitanti, mentre a Ercolano potevano vivere circa 3000/4000 persone.
  • Pompei era una città portuale, situata alla foce del fiume Sarno, allora navigabile e ben collegato a fiorenti città dell’entroterra come Nocera, Acerra e Nola. La vocazione della città era quindi il commercio. Si esportavano pregiati prodotti agricoli, come il vino, il garum e preziosi tessuti. Nella città avevano sede ampi mercati e c’erano grandi edifici pubblici destinati ad assemblee politiche e culti religiosi. Pompei era dunque una dinamica cittadina, dove circolavano uomini e merci da tutto il bacino del Mediterraneo, dall’Asia e dall’Europa settentrionale. Ercolano era un villaggio adagiato su una falesia vulcanica al centro del golfo di Napoli, ed era principalmente un luogo di villeggiatura, dove l’aristocrazia romana trascorreva piacevoli vacanze estive lontano dall’afa di Roma. L’Economia di Ercolano si basava sull’amministrazione delle ricche ville, dei latifondi e delle attività produttive che la classe dirigente romana possedeva nell’area. Ad esempio Marco Nonio Balbo, già governatore di Creta e della Cirenaica, si ritirò e visse qui gli ultimi anni della sua vita; e i Pisoni, ricchissimi esponenti della classe senatoriale Romana imparentata con Augusto, possedevano ad Ercolano una stupenda Villa, perfettamente intatta al momento della sua scoperta nel 1752. La famosa Villa dei Papiri.
  • L’assetto urbanistico di Pompei è straordinariamente ben conservato. Passeggiare, e magari perdersi, tra le viuzze della città può donare un’emozione che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita. L’area archeologica di Ercolano, pur avendo apprezzabili dimensioni, è molto più piccola di Pompei, e sarebbe abbastanza difficile smarrirsi tra le sue pur affascinanti strade.
  • Migliaia furono le vittime, anche se non se ne conosce il numero esatto. Gran parte di quegli sventurati morì asfissiata dai gas venefici e che invasero le cittadine poche ore dopo lo scoppio del vulcano. Delle vittime di Pompei esistono numerosi calchi. Questi pur assomigliando a statue di pietra, sono realizzati colando gesso liquido nei vuoti generati dalla decomposizione dei corpi nelle ceneri vulcaniche. Si tratta di una trasposizione in positivo del negativo lasciato nelle ceneri che si compattarono intorno al corpo dei defunti. A Ercolano, invece, si conservano solo gli scheletri, ammassati in gran numero presso la spiaggia, dove uomini donne e bambini si erano rifugiati per trovare scampo dall’eruzione. Queste ossa, sempre in perfetta connessione anatomica, mantengono ancora la posizione assunta da quelle persone nell’ultimo istante della loro vita. Sia a Pompei sia ad Ercolano, il macabro spettacolo è impressionante. Questi individui caduti a causa del vulcano raccontano la tragedia come in una vera e propria fotografia.

Per rispondere all’interrogativo oggetto di quest’articolo noi suggeriamo quanto segue:

  • se si hanno a disposizione due giorni consigliamo di visitare entrambi i siti, dedicando un giorno intero a Pompei e mezza giornata ad Ercolano.
  • se si ha a disposizione un solo giorno suggeriamo di dedicare la mattina (dalle 2 alle 4 ore) alla visita di Pompei ed il pomeriggio (2 o 3 ore) alla visita di Ercolano
  • Se si hanno a disposizione solo poche ore, suggeriamo di cominciare con una visita a Pompei.
  • Le visite guidate da archeologi organizzate da noi di Askos Tours sono il modo migliore scoprire tutti i segreti delle due città.

E.T.

Postato da: Askos Tours | 7 Aprile 2020